Chi è il Massone?

Chi è il Massone?



Siamo persone comuni, senza velleità particolari, al di la di ciò che la convinzione collettiva vuole. Studiamo l'uomo, i suoi difetti e i suoi pregi, cerchiamo di conoscere la Verità su ogni argomento, difendiamo la verità e le pari opportunità, difendiamo sempre la giustizia (quella vera) e "lavoriamo" sotto tre insegne: Libertà, Uguaglianza e Fr...atellanza. Dalle nostre Logge è bandito il Classismo (sub-cultura presente in molte altre istituzioni), che non fa certo parte delle nostre logiche di miglioramento dell'Uomo, convinti anzi che lo offenda, sempre e comunque. Ecco chi è il Massone.

La Massoneria non è fatta di miliardari e di benestanti professionisti, ma di normalissime persone.

Solo ed esclusivamente per motivi di opportunità e di tradizione secolare preferiamo non rendere pubblici i nostri nomi.

Per opportunità, perchè è inopportuno, in una società che a priori è contraria al nostro ideale, che si fida di informazioni fin troppo di parte per poter essere credibili, che ha esaltato l'operato di un'inchiesta balorda, sfruttata a fini politici e finita con un'archiviazione che è servita soltanto a creare un database di discutibile legalità su usi, conoscenze ed abitudini di persone normali, unite da ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Certo è che il Massone, all'atto della sua Iniziazione, promette solennemente di rispettare le Leggi dello Stato e la Costituzione. Non si fa altrettanto quando ci si iscrive ad un partito politico, a qualunque altra Associazione di quelle che molti definiscono "pure"

Per tradizione secolare, perchè noi, tradizionalmente, preferiamo non uscire allo scoperto, perchè la volontà politica di pochi non deve e non può demolire tradizioni che hanno sviluppato le proprie radici a partire dal 1717. Sta alla libertà di ognuno di noi decidere se dichiararsi o se non dichiararsi pubblicamente Massone.

sabato 3 dicembre 2011

La Conoscenza di Sè

E un uomo disse: Parlaci della Conoscenza di sé.
Ed egli disse:
I vostri cuori conoscono in silenzio i segreti dei giorni e delle notti.
Ma gli orecchi hanno sete di sentire quello che il cuore già 
conosce.
Vorreste sapere con parole quello che avete sempre saputo nella
mente.
Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei sogni.
Ed è bene che lo facciate:
La sorgente sotterranea della vostra anima dovrà venire alla luce e
scorrere mormorando verso il mare;
E il tesoro della vostra infinita profondità sarà rivelato ai vostri
occhi.
Ma non usate bilance per pesare quell'ignoto tesoro;
E non sondate le profondità della vostra conoscenza con lo
scandaglio o la pertica.
Poiché l'io è un mare sconfinato e immisurabile.
. . . . .
Non dite: "Ho trovato la verità"; dite piuttosto: "Ho trovato una
verità".
Non dite: "Ho trovato il sentiero dell'anima". Dite piuttosto: "Sul
mio sentiero ho incontrato l'anima in cammino".
Perché l'anima cammina in tutti i sentieri.
L'anima non cammina sopra un filo, né cresce come una canna.
L'anima apre se stessa come un fiore di loto dagli innumerevoli
petali.
Allora un maestro disse: Parlaci dell'Insegnamento.
Ed egli disse:
Nessuno può rivelarvi se non quello che già cova semi
addormentato nell'albore della vostra conoscenza.
Il maestro che passeggia all'ombra del tempio, tra i seguaci, non
elargisce la sua saggezza, ma piuttosto il suo amore e la sua fede.
Se egli è saggio veramente, non vi offrirà di entrare nella casa
della propria sapienza; vi condurrà fino alla soglia della vostra
mente.
L'astronomo può parlarvi di come intende lo spazio, ma non può
darvi il proprio intendimento.
Il musicista può cantarvi il ritmo che è dovunque nel mondo, ma
non può darvi l'orecchio che ferma il ritmo, né la voce che gli fa eco.
E chi è versato nella scienza dei numeri può descrivervi le regioni
dei pesi e delle misure, ma non può condurvi laggiù.
Perché la visione d'un uomo non può prestare le sue ali a un altro
uomo.
E come ciascuno di voi sta da solo nella sapienza di Dio, così
ciascuno di voi deve essere solo nel suo conoscere Dio, e nel
comprendere la terra.






Kahlil Gibran

venerdì 11 novembre 2011

V:.I:.T:.R:.I:.O:.L:.


La Massoneria ha per scopo prioritario il perfezionamento dell'uomo,inteso come singolo individuo,attraverso la partecipazione progrssiva al Rito. Al di fuori di questa semplice verità non vi è altro che incomprensione,alterazione e mistificazione degli antichi Statuti e Rituali Massonici.La moderna concezione di "PROGRESSO", tende a disperdere nell'egualitarismo indistinto l'identità del singolo individuo,è da considerarsi per certo come la causa principale di questo equivoco a cui fa seguito , di conseguenza , l'errore dei numerosi organismi pseudo iniziatici oggi esistenti.
E' pertanto da questa premessa di lavoro, sopratutto e prima di tutto individuale, capace di filtrare la conoscenza " SUB SPECIE INTERIORITATIS" che la Massoneria rimasta fedele alle proprie origini e ai propri Principii , assume, o meglio conserva ,carattere SACRO TRADIZIONALE.
Qualsiasi associazione,gruppo o scuola, che pretenda di richiamarsi alla pura TRADIZIONE INIZIATICA non può perciò prescindere da tale carattere capace di distinguerla in senso qualificativo. Tutto ciò che vagamente,retoricamente, se non addirittura sentimentale ci dirotta verso l'esterno, facendoci dimenticare la ricerca degli elementi e dei componenti dell'iter iniziatico,è da svolgersi innanzitutto dentro noi stessi : deve immediatamente consigliarci vigilanza, attenzione e prudenza, al fine di poter discernere e smascherare eventuali  imposture od impostori.Sgombrando il campo da eventiali equivoci e possibilità di errore di questo genere, emerge nel contempo, la necessità di comprendere più chiaramente cosa è il " PERFEZIONAMENTO DELL'UOMO" di quali e di quanti elementi l'uomo è formato , su quanti piani egli può giungere, nel merito, l'interpretazione razionale e intelligente della nostra mente, quali invece, i suoi limiti; cos'è il RITO e perchè  tanta importanza ha la nostra progressiva partecipazione ad esso . Ma non ci è possibile ora -per brevità di spazio e per non uscire dal solco inizialmente tracciato- approfondire tali e tanti interrogativi. VI E' UN TEMPO GIUSTO PER TUTTE LE RISPOSTE.
" Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto"
Concludiamo ricordando quanto sia importante comprendere la figura dell'iniziato nella sua natura individuale ben definita , posta sempre al centro del RITO, perlomeno in tutti quegli Ordini e Riti che hanno l'ardire e la pretesa di definirsi autenticamente e legittimamente Massonici. Qui ,sostenuto e sorretto dall'energia e dalle vibrazioni degli strumenti simbolici di lavoro , oltrechè dalla presenza costante dei Fratelli Massoni sempre disposti a benevoli consigli, Egli perverrà un giorno , se ne sarà degno , a quella Luce che nessun altro potrà mai diversamente comunicargli,ma che solo, come di fronte all'acronimo V.I.T.R.I.O.L. nel gabinetto di riflessione ,potrà conquistare e meritare dentro se stesso.

mercoledì 9 novembre 2011

La Loggia Madre







C'erano Rundle, il capo stazione,
E Beazeley, delle Ferrovie,
E Ackman dell'Intendenza,
E Donkin delle Prigioni,
E Blake il sergente istruttore,
Per due volte fu il nostro Venerabile
Con quello che aveva il negozio «Europa»,
Il vecchio Framjee Eduljee.
Fuori - «Sergente, Signore, Saluto, Salaam»
Dentro, «Fratello», e non c'era nulla di male.
Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo
sulla Squadra,
Ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia
Madre laggiù!
Avevamo Bola Nath il contabile
E Saul, l'israelita di Aden,
E Din Mohammed disegnatore al Catasto,
C'erano Babu Chuckerbutty,
E Amir Singh, il Sikh,
E Castro delle officine di riparazione,
Il Cattolico Romano!
Non avevamo belle insegne,
E il nostro Tempio era vecchio e spoglio,
Ma conoscevamo gli antichi Landmarks,
E li osservavamo per filo e per segno.
E guardando tutto ciò all'indietro,
Mi colpisce questo fatto,
Che non esiste qualcosa come un infedele,
Eccetto, forse, noi stessi.
Poiché ogni mese, finiti i Lavori,
Ci sedevamo tutti e fumavamo,
(Non osavamo fare banchetti
Per non violare la casta di un Fratello),
E si parlava, uno dopo l'altro,
Di Religione e di altre cose,
Ognuno rifacendosi al Dio che meglio
conosceva.
L'uno dopo l'altro si parlava,
E non un solo Fratello si agitava,
Fino a che il mattino svegliava i pappagalli,
E quell'altro uccello vaneggiante;
Si diceva che ciò era curioso,
E si rincasava per dormire,
Con Maometto, Dio e Shiva
Che facevano il cambio della guardia nelle
nostre teste.
Sovente, al servizio del Governo,
Questi passi erranti hanno visitato
E recato saluti fraterni
A Logge d'oriente e d'occidente,
Secondo l'ordine ricevuto,
Da Kohat a Singapore,
Ma come vorrei rivedere
Ancora una volta quelli della mia Loggia
Madre!
Vorrei potere rivederli,
I miei Fratelli neri e scuri,
Tra l'odore piacevole dei sigari di là,
Mentre ci si passa l'appiccicafuoco;
E con il vecchio khansamah che russa
Sul pavimento della dispensa,
Ah! essere Maestro Massone di buona fama
Nella mia Loggia Madre, ancora una volta!
Fuori - «Sergente, Signore, Saluto, Salaam»
Dentro, «Fratello», e non c'era nulla di male.
Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo
sulla Squadra,
Ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia
Madre laggiù!

Rudyard Kipling

lunedì 17 ottobre 2011

« Essere uno con il tutto, questo è il vivere degli dei; questo è il cielo per l'uomo [...] Essere uno con tutto ciò che vive!
 Con queste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanzi all'immagine del mondo eternamente uno [...] e la ferrea fatalità rinuncia al suo potere e la morte scompare dalla società delle creature e l'indissolubilità e l'eterna giovinezza rendono felice e bello il mondo [...] un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette »


(Hölderlin, Iperione)

giovedì 29 settembre 2011

Lettera d’insegnamento





L’arte è lunga, la vita è breve, il giudizio difficile e l’occasione sfugge. Agire è facile, pensare difficile; agire secondo quel che si pensa, è scomodo. Ogni principio è lieto, la soglia è il luogo dell’attesa. Il bimbo si stupisce, è la fuggevole impressione a farlo decidere, egli impara giocando, la serietà della vita lo sorprende. L’imitazione è innata in noi, ma non è facile conoscere quel che si deve imitare. Raramente si trova la perfezione, e più di rado la si apprezza. E’ la sommità ad attirarci, non sono i gradini.
Gli occhi rivolti alla cima, andiamo volentieri errando nella pianura. Solo una parte dell’arte può essere appresa, ma all’artista occorre tutta quanta. Chi la conosce solo mezzo, sbaglia sempre e parla molto, chi la possiede tutta, desidera soltanto agire e parla raramente o tardi. Quelli che ne parlano, non hanno segreti né forza, il loro insegnamento è come pane cotto, gustoso solo per un giorno. Ma non si può seminare farina,le parole sono buone, ma non sono la cosa migliore. Il meglio non si conosce con le parole. Il meglio è lo spirito con cui operiamo, l’azione è compresa e riprodotta solo dallo spirito. Nessuno sa quel che fa quando agisce giustamente, ma siamo sempre coscienti dell’ingiusto.
Chi agisce solo con parole scritte è un pedante, un ipocrita, o un impostore e ve ne sono molti, e si trovano bene tra loro, il loro chiacchiericcio intrattiene il discepolo, e la loro invariabile mediocrità spaventa i migliori. L’insegnamento del vero artista schiude il senso, poiché dove mancano le parole, parla l’azione.
 Il vero discepolo impara a sviluppare dal noto l’ignoto e si avvicina al MAESTRO.

venerdì 15 luglio 2011

L' Apprendista ed il Maestro

Quando il discepolo è pronto il Maestro arriva.. Come se i Maestri fossero a disposizione, come i medici a domicilio, di tutti gli oziosi sognatori”.

In questi primi anni del XXI secolo nei quali si continua ad assistere a un decadimento morale e spirituale quotidiano, c'è da chiedersi qual è il significato di ‘Apprendista’? Ovvero, ancora oggi in massoneria, quale società iniziatica – o in quel che resta di essa – che valore assume l’apprendistato? Ha esso ancora ragion d’essere?
E’ evidente che l’esistenza dell’Apprendista presuppone quella del maestro. Ma ci sono ancora Maestri? Non mi riferisco certo a quelli ‘brevettati’ o a quelli divenuti ‘grandi’, ché di questi ce ne sono a iosa, ma a quelli che riescono a dare anche in silenzio, senza clamore e soprattutto senza apparire?
Domande queste che ci si dovrebbe porre gettando via ad una ad una tutte le maschere indossate e guardarsi dentro, sconfiggere la propria Medusa affinché si possa e vedere il proprio vero volto. Fare di tutti i luoghi comuni un falò che quantomeno porterà un calore che ricorderà ‑ quello oramai perso ‑ della fratellanza.

***

In tutti i campi, la padronanza di un’arte o di una tecnica esige delle tappe di apprendistato: è dall’ascolto del Maestro, ma soprattutto dalla osservazione del Suo lavoro e dall’imitazione prima e dall’esigente ripetizione del gesto poi ‑ nonché dall’umile correzione degli errori ‑ che l’Apprendista giungerà alla fiducia in sé e potrà a sua volta diventare un Artista e ritrasmettere la sua conoscenza vissuta.
Da ciò risulta evidente che la figura dell’Apprendista è diversa da quella dell’allievo in quanto presuppone una valenza operativa. Egli, a differenza dell’allievo, non si accontenterà di un insegnamento teorico del quale utilizzerà la parte che gli sembrerà buono: l’Apprendista, riconoscendo con umiltà la sua ignoranza, ha la ferma volontà di mettere in pratica l’insegnamento del Maestro. Insegnamento di cui questi non ne è che il depositario. Semmai integrerà tale insegnamento per integrarlo nei suoi comportamenti: in quanto solo mettendolo in pratica potrà verificarne la validità per proseguire nel cammino e guadagnarsi così l’autonomia.
In tal modo egli è discepolo, segue cioè una disciplina, imposta dal Maestro, atta a conseguire il perfezionamento e quindi la maestrìa. Il Maestro – se veramente tale – non può semplicemente insegnare i rudimenti dell’arte e lasciar all’apprendista libero sfogo alla sua creatività alla sua fantasia, poiché in tal modo significa lasciarlo in balìa di se stesso. Potrà forse diventare un genio, giammai un artista.

Marcel Aubert, circa la situazione del XIII secolo ha scritto:

“Il maestro, che ha il comando della loggia, distribuisce il lavoro, fornisce agli scultori le idee guida, e trasmette i particolari del programma iconografico che ha ricevuto dal consulente ecclesiastico. Fornisce inoltre schizzi, forse piuttosto dettagliati, che dovrebbero contenere le misure, il profilo, la positura e gli elementi fondamentali della figura. Sorveglia l’esecuzione e, quando è il caso, prende egli stesso in mano scalpello e mazzuolo […]. È responsabile sia dei dettagli dell’opera scultorea che della costruzione architettonica”.

Spesso molti ‘maestri’ dimenticano d’esser stati a loro volta degli apprendisti.
Ma la maestrìa è come un abito che ha una sola taglia e non è assolutamente modificabile, non si può adattare a chi lo indossa. E’ vero il contrario, chi vuole indossarlo deve crescere fino a poterlo indossare, poiché si riconoscerebbe subito un nano.
Quanti pseudo maestri si circondano di tanti adepti! Questi, più che al denaro, sono interessati al potere sugli altri. Legano a sé ignari discenti, con le promesse di chissà quali rivelazioni. “Chi dà il pesce invece di insegnare a pescare, vi sfama ma allo stesso tempo vi affama, perché è da lui che dovrete tornare”.
Ribadisco: un maestro è solo, è un viandante che si incontra sulla strada. Egli non ha rifugi, non costruisce ospizi e, quel che è più importante, non costruisce templi. Egli è semplicemente un compagno di viaggio.
Strana situazione quella del Maestro, può avere tanti apprendisti ma rimarrà sempre da solo. Infatti se è stato un buon insegnante ha fatto sì che i suoi discepoli siano andati oltre.
Il legame col proprio maestro viene sciolto con l’uccisione iniziatica di questo: “se incontri un Buddha per strada uccidilo!” diceva Siddharta. E’ un sacrificio rituale, un sacrum facere.
A ben vedere, questa è una operazione necessaria, nel senso di superamento del proprio Maestro ‑ che non significa esser migliore o surclassarlo in quanto più grandi – superamento in quanto Quegli è Guardiano dell’ultima Soglia prima di pervenire alla mèta. La devozione verso il Maestro impedisce di aprire quella porta che immette nell’ultimo tratto della Via – la più impervia ‑ che si dovrà percorrere da soli. Essa rappresenta un ostacolo in quanto il discepolo tende ad emulare il Maestro o peggio ad Egli identificarsi. E questo è il motivo per cui si deve uccidere il proprio Maestro e sciogliere così quel cordone ombelicale che a Lui lega.
Un altro modo è il rinnegamento del proprio Maestro, non il tradimento. Il tradimento viene fatto per un qualche tornaconto, si vende qualcosa (o qualcuno) per ricavarne un utile. Questa nefanda azione, sicuramente spregevole, in verità ha anch’essa qualcosa di iniziatico, o meglio, di contro-iniziatico. E’ bene ricordare che il lato oscuro della iniziazione è la contro-iniziazione, essa è una iniziazione a tutti gli effetti ma al contrario.
Il rinnegamento invece è un atto di viltà: si rinnega per paura. E’ una azione che possiamo assimilarla ad un suicidio, poiché questa nefanda azione, così priva di dignità e onore, non viene fatta contro il Maestro, bensì contro se stessi. E’ un disseccamento del legame iniziatico, è un precipitarsi negli imi più bassi dell’essere, ai confini col non-essere.
Vorrei, prima di concludere questo breve scritto, svellere quello che è diventato un luogo comune – peraltro tanto amato dai massoni esoterici ‑ “il legame indissolubile tra iniziato e iniziatore”. Infatti, nelle Organizzazioni Iniziatiche l’iniziazione, ovvero la trasmissione di una precisa influenza spirituale, avviene in modo diretto: dall’iniziatore ‑ che la possiede realmente ed ha il crisma del trasmetterla ‑ all’iniziato, il quale, a sua volta, deve avere qualificazioni per riceverla.

“[…] l’iniziazione propriamente detta consiste essenzialmente nella trasmissione di una influenza spirituale, trasmissione che può soltanto effettuarsi per il tramite di una organizzazione tradizionale regolare, sicché non si può parlare di iniziazione al di fuori di un collegamento ad una tale organizzazione”.

Questa prassi non ha più patria in massoneria, almeno quella dello stato attuale. Questa già dalla fine del secolo XVII, ma soprattutto dopo la grande scissione del 1717, ha subìto (e subisce) una degenerescenza con una progressione geometrica: da Organizzazione Iniziatica s’è trasformata in società iniziatica:

“[…] ognuno sa abbastanza bene che cosa sia una “società”, vale a dire una associazione che ha statuti, regolamenti, riunioni in luoghi e date fisse, che tiene registri dei suoi membri, che possiede archivi, processi verbali delle sue sedute e altri documenti scritti, in una parola circondata da tutto un apparato esteriore più o meno ingombrante. Tutto ciò, ripetiamolo, è perfettamente inutile per una organizzazione iniziatica, che in fatto di forme esteriori ha bisogno soltanto di un certo insieme di riti e di simboli, i quali, in pari modo dell’insegnamento che li accompagna e li spiega, devono regolarmente trasmettersi per tradizione orale”.

L’iniziazione nella massoneria moderna avviene in modo virtuale. La trasmissione spirituale viene fatta dalla figura del Maestro Venerabile, non dall’uomo che ricopre tale carica. Infatti, ci si rifletta un momento: se quest’ultimo non ha ricevuto una iniziazione diretta, vera, e soprattutto non è stato investito dei poteri iniziatici – cioè non ha nessun crisma ‑ cosa trasmetterà?
Non essendo quindi possibile il legame tra iniziato e iniziatore – in quanto quest’ultimo è una entità virtuale –, tale trait d’union dovrebbe sussistere allora tra il neofito e il fratello presentatore, quello che negli antichi rituali era chiamato Padrino, e che aveva l’onere di guidare l’Apprendista fino alla maestrìa. Ma con questi chiari di luna…  e visti i metodi primaverili di proselitismo…
Ma allora l’Apprendista è solo?
Lascio all’arguzia e alla sensibilità del sincero lettore la risposta.
Da parte mia potrei solo aggiungere quello che mi disse una volta il mio Maestro:

E’ solo nella Grande Solitudine che s’incontrerà il proprio Maestro. Quegli è là da sempre poiché quella è la Sua Via.
Per sempre.

Per i Profani

La VERITA' sulla MASSONERIA 

PARLIAMO DI MASSONERIA.
PERCHÉ VOI SAPPIATE CHI SIAMO.

Siamo Massoni perché crediamo che questa Istituzione, basata sui supremi Principi di Libertà,Uguaglianza, e Fratellanza, indica all'uomo la strada per pervenire alla Verità.
Una verità fatta di legalità e di rettitudine morale anche perche' riteniamo che la morale, non può contrastare con il vero, ne' con il reale interesse dei popoli.
Campagne di stampa passate e recenti indicano nella Massoneria il vero nemico dei Cittadini, il mostro da sconfiggere. Ci siamo interrogati sul perche' di tale atteggiamento, noi che siamo Massoni, prima degli altri. abbiamo ritenuto di sottoporci ad una feroce autocritica. Ci siamo chiesti se l'istituzione non avesse per caso, commesso crimini atroci tali da giustificare le calunnie dei nostri detrattori.
Tolleranti verso gli errori degli altri, abbiamo applicato il criterio della Intolleranza verso Noi stessi.
Abbiamo ripercorso il nostro secolare cammino al fine di trovare la macchia, lo spunto che potesse avallare le tesi di chi ci odia.
Tuttavia, è con grande umiltà, confessiamo non è stato possibile scoprire alcunché.Non un crimine, non un fatto contro la suprema Legge Morale.
E' vero, taluni hanno violato la Legge , fatti recenti, fenomeni piduistici, intrighi col malaffare e con la politica hanno screditato la nostra immagine.
Ma è pur vero che la più severa condanna è stata pronunciata da noi. Lo Stato commina pene che lavano il crimine, che tendono a restituire alla Società anche chi a più degli altri violato la Legge, noi siamo intolleranti verso Noi stessi: la nostra condanna comporta la perpetua radiazione dalla Società Muratoria.
Possiamo essere severi in quanto riteniamo che lo studio dell'Arte Reale debba rendere gli adepti Uomini veri , uomini a cui non è consentito sbagliare.
Il fenomeno del Fratello "cattivo" è tuttavia, cosi poca cosa , secondo parametri statistici che , nella sua pur rilevante gravità , non può inficiare l'Istituzione.
Quanti Massoni sono oggi incriminati ? Forse poche decine. Quanti Parlamentari ? Circa 150 su 900 . Eppure nessuna voce si è levata per definire il Parlamento la "Sinagoga di Satana". La Massoneria, questa grande Istituzione, che è stata artefice della Rivoluzione Francese, della Indipendenza Americana, dell'Unità d'Italia, della creazione della Società delle Nazioni, delle Nazioni Unite, del Mercato Comune; che ha dato al Mondo centinaia di ospedali, cliniche per bambini malformati o ustionati , cliniche oftalmiche , per cerebrolesi , istituti di ricerca sulla distrofia muscolare e , si badi bene , con trattamenti offerti gratuitamente.
Questa Istituzione, definita " sodalizio infantile" che pure ha annoverato , fra i suoi adepti , poeti e letterati ( Loecke, Puskin, Goethe, Stendal, Voltaire, Carducci, Alfieri, Goldoni, Monti, Pascoli, Quasimodo ); musicisti : ( Mozart , Liszt , Berlioz , Sibelius , Schubert , Paganini ); scienziati : ( Fleming , Meucci , De Bakey , Fermi ); uomini di storia : ( Gerge Washington, Bixio, Churchill, Allende ); Presidenti degli Stati Uniti : ( Franklin, Hoover, Roosvelt, Truman, Johnson, Ford ).
Se la Massoneria è sopravissuta ai tanti , troppo feroci attacchi , è perchè il Popolo sa, il Popolo superata la fase di lingiaggio , opera una più serena riflessione. Dopo le parole apodittiche esamina i Fatti e guarda con simpatia ad una Istituzione che vuole operare per il bene dell'Umanità , i cui Principi possono essere non condivisi , ma che ha diritto di esistere in nome della Libertà.
Siamo convinti che il Popolo non può essere stumentalizzato con facilità ; gli Uomini sono dotati di intelligenza viva. Tuttavia non tutti sono sufficientemente informati ed è per questo che apriremo le nostr porte a quanti vorranno chiarimenti , spiegazioni , o che avessero dubbi sul nostro operato.
Non siamo potenti , ma crediamo nella potenza delle nostre idee ed è per questo che ci combattono; sanno che vigiliamo sul sistema perchè aborriamo la dittatura, ogni forma di totalitarismo , di soprusi , d'angherie. Sanno che siamo UOMINI LIBERI e che daremo la vita piuttosto che rinnegare le nostre idee.
Ecco perchè ci temono , ecco perchè ci calunniano. Riflettiamo: la storia è lastricata di cadaveri , eppure dalle ceneri di RAMA, KRISHNA, ORFEO, PITAGORA, PLATONE, GESU' , è nato l'Uomo Moderno ; quell'Uomo stanco di lotte , di omocidi; quell'Uomo di pace che anela la Fratellanza, la concordia fra i Popoli, la Suprema Giustizia.

ECCO PERCHE? DA MASSONI PARLIAMO DI MASSONERIA.



ESSENZA E FINALITA' della MASSONERIA

La prima domanda di colui che aspira ad essere accolto nella Libera Muratoria è sempre la medesima : conoscere il " programma e L' "essenza".
Desiderio certamente legittimo , ma che incontra notevoli difficoltà per la complessità dell'argomento.
Definire la Massoneria significa infatti scoprirne la sua profonda implicazione interiore e spirituale , oltre alla sua proiezione nel mondo e nella società.
D'altra parte , non si può negare che le conoscenze sulla Massoneria siano quasi sempre frammentarie , incomplete e spesso errate , cosi da giungere , di solito , ad una quasi totale "disinformazione".
Oggi la Massoneria ha guadagnato le pagine dei quotidiani e dei rotocalchi , e che su essa sono stati scritti numerosi libri e opuscoli , si assiste a una duplice tendenza : o la sua assoluta denigrazione o la sua più trionfalistica apologenetica , tendenze entrambe inadeguate a darne un quadro preciso e veritiero , conforme ai suoi principi ed alle sue tradizioni.
La definizione della Massoneria risulta peraltro , in modo chiaro ed inconfutabile dalle sue stesse Costituzioni e dai suoi Statuti , che quindi dovrebbero essere conosciuti da chi ne vuole trattare nel bene o nel male.
La Massoneria, infatti , è un'Istituzione che lega tra loro gli Uomini con il vincolo dell'amore , inteso come corrispondenza spirituale , come tramite interiore che fa prevaricare ogni interesse personalistico e particolare , ogni remora egoistica , ogni fatto contigente , in modo che ogni Uomo possa guardare a sè stesso come ad una parte dell'umanità e sopratutto sentire in sè tutta l'Umanità.
Attraverso questo amore , che è poi un altruistico dono di sè agli altri , il Massone amplia la sua dimensione umana , realizzando in sè quella legge Morale che , essendo universale , è appunto il denominatore comune in tutta l'Umanità.
Realizzando la legge morale , il Massone cerca di rinvenire razionalmente in sè stesso quella forza che lo disincagli da tutto ciò che è contingente , al di là di ogni particolarismo egoistico , per riuscire a distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è , e divenire l'arbitro per quanto possibile giusto e imparziale di ogni sua azione.
In questo modo la Massoneria , tendendo a togliere ogni sovrastruttura materiale all'Uomo , gli dona un profondo respiro spirituale , nel tentativo di portarlo alla conoscenza .
L'Uomo è essere imperfetto , e questo la Massoneria non lo dimentica , ma ne riconosce la perfettibilità e per questo si adopera , nel chiuso delle Logge , a liberarlo da tutte le scorie che lo ancorano alla materia , per affiorare quell'io ignoto , oppresso e mascherato che , una volta liberato , innalza l'Uomo stesso verso la Verità in purezza di intenti e sentimenti.
"La Massoneria ha lo scopo il perfezionamento morale e la elevazione spirituale dell'individuo al servizio dell'Umanità"
La Massoneria , pertanto , perseguento il perfezionamento dell'Uomo cerca attraverso un profondo travaglio interiore , di creare un Uomo "nuovo" , un Uomo cioè che sia svincolato da ogni pregiudizio , da ogni imposizione fideistica e culturale , teso alla ricerca della Verità che , in ultima analisi , più la rivelazione dell'intima essenza tra l'uomo ed il Tutto , e la piena coscienza di sè.

FINALITA' della MASSONERIA

Prima di affrontare , sia pure assai brevemente , l'argomento dobbiamo deludere alcuni aspiranti all'ingresso nell'Ordine , col far loro presente che la libera Massoneria (conosciuta anche come Ordine , Arte , Famiglia) non si occupa di politica nè tanto meno di religione : quindi nessuna speranza di vantaggi politici per coloro che domandassero l'ingresso sotto la spinta di ambizioni personali.
Nelle Logge sono strettamente proibite le discussioni d'ordine politico e religioso : come poi , malgrado queste premesse , l'Ordine riesca a far sentire il suo peso nel mondo è questione che si comprende solo vivendo la vita attiva nell'Istituzione.
L'Ordine pero puo occuparsi di qualsiasi altra questione : beneficenza , istruzione , studi particolari , sports , ed organizzazioni di vario genere.
Come depositaria di una tradizione antichissima , la massoneria deve istruire in quella i propri membri.
Un' istruzione generica , sulle questioni fondamentali , viene impartita a tutti coloro che la domandino , mentre a chi dimostra una particolare tendenza allo studio viene concesso un' insegnamento più approfondito e specifico nelle varie tematiche.
Cosi già si delineano due categorie di Membri : quelli che si dedicano in modo particolare allo Studio , e quelli maggiormente interessati alla vita organizzativa : i primi rappresentano la Sapienza , i secondi la Potenza dell'Ordine.
La Libera Massoneria è un Istituzione Universale , operante in tutto il mondo , tesa al conseguimento di uno Scopo elevato : la elevazione spirituale dell'Uomo. Scopo grandioso e per il cui conseguimento vale bene dedicare anche l'intera esistenza.
Ma l'Ordine ha, tra i propri fini, anche quello di fare dei propri Membri i migliori cittadini, gli Amministratori più preoccupati del bene generle, Padri di famiglia, e Sposi, Amici perfetti, Uomini onesti, Leali e Devoti, amanti della Patria, custodi e difensori di tutti i valori morali.
Si tratta di finalità imponenti , per le quali non tutti possono sentirsi portati : per essere adatti alla vita Massonica è infatti indispensabile , oltre a una silida autodisciplina, una vastissima Libertà mentale.
Solamente coloro che sono liberi da pregiudizi , da vizi , da malsane passioni , possono ritrovarsi a loro agio nell'Universale Famiglia.
I Liberi Massoni debbono essere uomini buoni , di buon carattere , leali e di profondissima moralità . non persone litigiose , ostinate , settarie , ma uomini tolleranti , d'onore , rispettosi della giustizia e delle altrui cinvinzioni politiche e religiose.
Nelle nazioni libere la Libera Massoneria rappresenta la colonna dello Stato e, quindi della Patria : la voce della Nazione stessa di fronte alla Universale Comunione. Ed è cosi che , in ogni paese , la Gran Loggia , pur essendo un corpo rituale , assolutamente sovrano e indipendente , svolge una poderosa azione in favore del proprio Paese . 
Dove , per svariate ragioni , è impotente lo Stato può sopperir l'affiliato sociale dell'Ordine, dove nessun uomo politico , per qualificato che sia, potrà mai far ascoltare la sua voce , si leverà quella sommessa , ma efficace ed autorevole del Fratello.
La Massoneria rispetta ogni forma di credenza e religione tranne l'ateismo : lascia ovviamente piena Libertà ai suoi Membri di seguire ciascuno la propria Fede. Per questo , nelle Logge di tutto il mondo , si incontrano e lavorano insieme : Cattolici , Ebrei , Protestanti , Musulmani , Buddisti , etc.
Con ciò non si deve considerare , sotto questo profilo , l'Arte Reale alla stregua di una Chiesa o di un corpo di religiosi , bensi una Istituzione tesa alla ricerca del Vero.
Inoltre Essa , naturalmente rispetta anche le opinioni politiche dei Membri . La Libera Massoneria persegue , come massimo fine , la Fratellanza Universale e la sua opera in tal senso è in attuazione già da tempo : la Società delle Nazioni, le Nazioni Unite , il Mercato Comune , etc. sono tutte istituzioni volute e attuate anche grazie al concreto , fattivo e determinante apporto della Libera Massoneria. 
Tra l'altro è quindi Suo dovere , se vuole realiizzare realmente l' universale Fratellanza ,sopprimere qualsiasi ragione di attrito tra i Fratelli e gli uomini ciascuno sa , la storia insegna che le lotte a sfondo ideologico a carattere religioso , poliitico o sociale , furono e sono le lotte più spietate. Abbiamo detto che la Massoneria accoglie tutte le tendenze poliitiche , vi è una sola eccezione : non può accogliere , e non accoglie coloro che professino dottrine che tendono all'annulamento dei Valori Morali.
L'Ordine fu sempre strenuo difensore dei Valori Umani e della personalità umana e non può accogliere coloro che professino dottrine che mirino alla distruzione di questa personabilità massimo inalienabile bene dell'uomo e dono prezioso di Dio .
Non può accogliiere elementi il cui scopo sia quello di ridurre l'Uomo ad un numero senza significato , a membro abulico ed atterito di una comunità di schiavi.
La Massoneria rispetta nell'uomo la Creatura voluta da Dio a propria immagine e somiglianza , e nella quale è compresa una Scintilla Divina che devee tendere liiberamentee verso la propria elevazione ; non ammette l'Ordine , quindi che l'ascesa di questa Divina Scintilla verso la Luce possa e debba essere annullata o limitata da ideologie contrarie ad ogni Legge Divina, e quindi innaturali.
Sotto questo profilo dunque la Libera Massoneria diviene non certo la nemica ma la possente alleata della religione contro il purtroppo dilagante materialismo pseudorazialista. 



La vana speranza di vantaggi personali 

In Italia purtroppo con il proliferare dei gruppuscoli paramassonici , si incentiva la "caccia " al profano attuata con molta spregiudicatezza al solo fine di creare una specie di concorrenza sleale con altri seri Gruppi Massonici.
Tale "caccia" da talvolta risultati apparentemente positivi , poichè i profani vengono facilmente avvicinati allettandoli con la promessa di mettere a loro disposizione una organizzazione imponente : uomini importanti , facilità di concludere affari, possibilità di inserimento in uno dei più importanti Gruppi Massonici con tutti i benefici consequenziali.
Cosi molti profani si fanno iniziare nella certezza di fare un investimento e di conseguire vantaggi personali , ignorando completamente che la Massoneria vanta grandi valori iniziatici e una somma purezza ideologica.
Questa pletora di iindividui , che mira solo alla utilità e che disdegna sia di approfondire la propria cultura massonica , che il conseguente duro lavoro di ricerca spirituale , giudica una perdita di tempom lo studio della Simboloogia e dell' Esoterismo , mentre il più delle volte si pavoneggia in pubblici ritrovi esponendo distintivi e somministrando il Triplice Fraterno Abbraccio.
Ignoranti di Massoneria , essi farebbero meglio , ad iscriversi ad un'associazione , ad un circolo o ad un club.
La Massoneria non è un ufficio di collocamento ad alto livello , non è un mercato di libera concorrenza.
E' la Massoneria , l'erede di quelle virtù iniziatiche promosse dallo spirito ed avversate dalla materialità della vita, la potenza evolutiva che plasma l'Umanità e ne guida i destini , Scienza e Religione che risponde alle esigenza del cuore ed ai bisogni dello spirito , argine al gran male di tutti i secoli , elevazione alla sommità appassionante dell'ideale più puro : altro che ufficio di collocamento , altro che club associativo di mutua assistenza ...! 




Il "Segreto" nella Libera Massoneria

La regolarità , per le Comunioni Massoniche sparse in tutto il mondo , poggia sulla stretta osservanza degli antichi LANDMARKS ( segni di confine) . I Landmarks costituiscono una linea di demarcazione al di là della quale si perde l'entità Massonica. Dette normehanno quale connotazione precipua la loro immutabilità ; fra di esse , una fra le più importanti reca : " I Massoni debbono obbedire alla legge morale ed al Governo del paese in cui vivono ". Nelle Costituzioni di Anderson base di tutte le moderne costituzioni massoniche , è detto. " Un Massone è pacifico suddito dei Poteri Civili , ovunque egli risieda o lavori e non deve mai essere coinvolto in complotti e cospirazioni contro la Pace e il benessere della Nazione". Il Massone non può violare norme vigenti dello Stato ove vive ed opera.Tutte le Obbedienze che si rispettino hanno depositato presso le sedi Giuridiche competenti le loro costituzioni e regolamenti, e i loro Membri Direttivi. Come è possibile definirla una Associazione segreta ? Alla chiara posizione giuridica non ha fatto sempre riscontro un'altrettanta chiara informazione da parte degli organi di stampa , forse perchè i Massoni , riservati come è loro imposto dalla Istituzione , pur sempre combattendo il sensazionalismo giornaliistico , ritenuto la forma più aberrante della disinformazione , non sempre hanno privilegiato la diffusione della loro immagine affidandola ai cosidetti esperti di Marketing.
Ragioni storiche , ragioni ideologiche , riservatezza hanno , in epoche passate, creato il grande equivoco facendo ritenere che la Massoneria fosse sinonimo di segretezza.
Non possiamo disconoscere che la Massoneria adotta una serie di cautele al fine di impedire che i cosidetti profani scelgano , strumentalmente la via iniziatica per raggiungere obiettivi ben più materialistici.
Tanti , purtroppo , bussano alle porte dei Nostri Templi con lo scopo dissimulato di acquisire nuove amicizie e su un piano di assoluta parità .Allo scopo di impedire che ciò accada , e per tutelare i nostri Fratelli , combattiamo la curiosità , dissuadendo quanti brancolano alla ricerca di favori.
Ma non possiamo , altresi , disconoscere che l'affermazione dell'idea democratica , ha fatto cessare le ragioni storiche ostative , cosi come ha reso non più percorribile la strada massonica al soddisfacimento di malcelati e biechi interessi personalistici. I nostri Fratelli devono sottoporsi a prove sempre più impegnative , a lunghe tornate in grembiulino e guanti bianchi , prima di abbracciare i più illustri Membri dell'Istituzione.
La società contemporanea vive ritmi frenetici , gli uomini non hanno più tempo per lo spirito ; se proprio ricercano il malaffare sanno dove trovarlo.
Stabilito che la Massoneria non ha segreti , nè appartiene al novero delle società segrete , non si può , tuttavia negare che essa mantenga una notevole riservatezza sulle sue cerimonie , preoccupata di conservare la loro profonda suggestione.
Nel chiuso della Loggia , con fatica ricerca se stesso , la Verità più intima che è essenza della Conoscenza.
Questo procedimento di ricerca , implica una profonda trasformazione alle capacità intuitive del singolo , un fatto strettamentee soggettivo e come tale non comunicabile agli altri .
Ricordo le parole di un vecchio Massone . " E' come se si volesse descrivere ad altri il gusto dell'arancia ".
E' il solo segreto che , ancora permane nella Massoneria . " IL SEGRETO INIZIATICO". 



La beneficenza e il Tronco della Vedova 

Strettamente legata allo spirito che informa la Massoneria in generale , e la Loggia in particolare , è la raccolta di fondi da devolvere in beneficenza.
Ogni gesto, ogni atto , deve essere permeato d'amore e pertanto di discreto , in modo da non offendere la dignità di chi lo riceve.
La beneficenza , sia verso il Fratello sia nei confronti dei profani , quindi , non deve essere ostentata , ma deve mascherarsi nell'anonimmato più assoluto ed il buon nome del Massone non deve gloriarsene , ma anzi dimenticarla umilmente.
La beneficenza non deve essere fatta in modo palese , perchè "vivere massonicamente" significa "dare senza chiedere" ed " accettare senza pretendere".
Peraltro il dovere dell'offerta spontanea , non quantitativamente stabilita , non può essere dimenticato o sfuggito se non si vuole invalidare ogni riunione massonica , come sancito dal regolamento che impone , al termine di ogni tornata di Loggia e prima della chiusura dei Lavori , che il Venerabile faccia circolare tra le Colonne il Tronco della Vedova per raccogliere l'obolo destinato alla beneficenza.
Particolare cura viene prestata all'assistenza delle vedove e degli orfani dei Fratelli, sia per quanto concerne il loro sostentamento materiale sia per l'educazione e l'avvio allo studio ed al lavoro degli orfani.
Il Tronco della Vedova è un sacco che il Fratello Elemosiniere fa circolare tra i Fratelli che , a pugno chiuso , depositano la spontanea offerta e da cui il Fratello bisognoso può attingere. 



La difesa del Fratello

Una volta accolto nell'Ordine, ogni membro diviene un Fratello per l'intera Comunione Massonica.
Per questo solo fatto intercorre , tra Lui e i Fratelli tutti , un legame di Fratellanza che deve essere considerato sacro e inviolabile.
Mancare di rispetto a tale vincolo è talmente grave da condurre alla radiazione dell'Ordine. Il Fratello degno deve essere protetto a qualsiasi costo , nel moomento della necessità e , deve essere sostenuto nel miglior modo possibile.
Non si creda che sia sufficiente essere accolti nell'Ordine per contrarre impunemente i debiti , per lanciarsi in avveenturre folli , per avere la pretesa di essere portato di colpo a migliorare la propria posizione sociale.
Questa sarebbe una tragica illusione : ed il risveglio potrebbe riuscire estremamente penoso. Per intanto si è specificato ; deve essere aiutato il Fratello degno. l'aggettivo è già un programma cosi chiaro da non avere la necessità di illustrazione. L'aiuto ovviamente proporzionale ai mezzi di cui dispone la Massoneria in quel momento; quindi tanto più folta è la schiera dei Membri tanto più facilmente potrà essere vicina al Fratello, nell'ora della sua necessità. Cosi pure sarebbe un errore che una volta nelle Logge , sia possibile "sistemare" un numero più o meno elevato , di amici o di parenti : l'Ordine si interessa solamente a propri membri. Inoltre non è un ufficio di collocamento per disoccupati.
Per concludere coloro che credessero , una volta accolti , di domandare denaro in prestito , chi creedesse in interventi miracolistici , sarà meglio che si astenga dal presentare la domanda. 



REQUISITI PER L'ACCOGLIMENTO 

Per potere essere ammesso in Massoneria il Neofita deve avere i seguenti requisiti :

1) UNA PRONUNCIATA UMILTA'

E' questa , diremmo la dote fondamentale la cui esistenza ed il cui costante diuturno esercizio vengono richiesti a un Libero Muratore.
Virtù indubbiamente non frequente nel mondo profano , che parte dalla meditata e approfondita conoscenza di se stessi il " NOSCE TE IPSUM " della filosofia greca. Solo con la discesa nelle viscere del proprio essere l'uomo riconosce i propri difetti e può procedere a quella sua elevazione spirituale che , sola , consente di dedicarsi al miglioramento dell'Umanità.

2) UNA MORALE ASSOLUTA

Un Libero Massone deve possedere una moralità assoluta , la sua condotta tanto privata quanto pubblica , deve essere senza ombra e servire di esempio al mondo profano.
L'Ordine respinge , quindi coloro che non conducono una vita familiare regolare che non siano notoriamente dediti al gioco , al bere o altri vizi , cosi pure respinge tutti coloro che abbiano un tenore di vita palesemente superiore ai propri mezzi.

3) UN CARATTERE BUONO E TOLLERANTE

La Libera Massoneria non accoglie elementi liitigiosi , intolleranti , aggressivi, insofferenti di ogni disciplina e innovatori a tutti i costi.
Sono i Fratelli che debbono adeguarsi alle norme della vita massonica , vita di serenità fraterna. Non certamente la Libera Massoneria ai loro capricci e alle loro pretese.
Quindi glii innovatori per tendenza , coloro che vivono per sovvertire ogni cosa , coloro che sono insofferenti di ogni disciplina , i cosidetti modernizzatori , coloro che si ritengano al di sopra di ogni povero mortale, è bene che non presentino neppure la proppria candidatura anche se accolti , per errore , non potrebbero durare molto, nell'Ordine.



4) UNA PIENA ED ASSOLUTA DEDIZIONE ALLA PATRIA

In qualunque Stato la Libera Massoneria respiinge sdegnosamente coloro che non amano la Patria e che non siano pronti a sacrificarsi per Essa.
Prima ancora di essere un Corpo Internaziionale , ogni Gran Loggia è un Corpo Nazionale e non ritiene possibile che coloro che non sono capaci di amare la propria Patria e di dedicarle le loro opere , siano capaci di amare l'Umanità e di dedicarle la loro vita.
Inoltre è evidente che chi non è capace di essere fedele al suo Paese , alla terra dove è nato , nella quale vive , tanto meno sarà capace di essere fedele ad altre Istituzioni , per nobili ed elevate che possono essere.

5) UN' ASSOLUTA SINCERA FEDE IN DIO E NELL' IMMORTALITA' DELL'ANIMA

Questo è un requisito fondamentale , che non ammette discussioni o riserve.


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